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mercoledì 30 novembre 2011

Occupare, occupare, occupare

Nella mia zona, da lunedì, gli studenti delle scuole superiori stanno iniziando (o provando) a occupare diversi istituti scolastici. E anche oggi la situazione è stata difficile. La protesta è nata contro le banche e le iniziative che dovrà prendere il governo Monti e, da quel che leggo, si è cercato di occupare gli istituti scolastici perché l'obiettivo "era quello di informare sulla situazione economica e politica italiana". A casa mia se si vuole informare qualcuno sulla situazione economica (e anche politica) italiana si fanno degli incontri in cui si spiega a modo la situazione, non si occupano edifici scolastici per il gusto di farlo (e parla uno che ha partecipato a delle occupazioni in passato). Solo perché durante la discussione sulla riforma Gelmini le università e le scuole furono luogo della protesta (legittima) degli studenti, non bisogna tentare di emulare questi gesti in ogni occasione di difficoltà.

L'anno scorso si è protestato per dare voce, giustamente, al disagio e all'incertezza sul futuro di tutti gli studenti e sulle loro possibilità di affrontare gli studi, adesso si protesta perché il governo Monti dovrà prendere decisioni impopolari per tutte le persone, non solo per gli studenti. Quindi se si vuole discutere (giustamente) di quello che sta succedendo adesso, bisogna coinvolgere tutti, mentre l'occupazione della scuola può essere vista all'esterno come un tentativo di cavalcare l'onda del momento per saltare le lezioni e questo sicuramente ha un effetto molto negativo sull'immagine del movimento. Sarebbe meglio quindi, se si vuole parlare delle decisioni che verranno prese a breve, coinvolgere tutto il tessuto sociale (a cominciare dai lavoratori e dai pensionati) e non solo gli studenti, perché così la voce di protesta risulta smorzata, e soprattutto usando i luoghi e i modi adatti alla situazione, cosa che l'occupazione non è. Per sollevare veramente una questione e un problema bisogna usare le tecniche più semplici e quindi più efficaci, non quelle più contorte e rischiose (anche dal punto di vista dei possibili reati che possono esser commessi).

lunedì 28 novembre 2011

Particelle strane

Il bosco e il sottobosco di particelle nella fisica è mostruoso: basta guardare questo template su Wikipedia per capire quante sono. Ovviamente oltre alle particelle più note (come l'elettrone, il protone e il neutrone) ce ne sono tantissime altre che in pochi conoscono (tipo il mesone pi greco o il barione lamba) e quelle che tutti hanno sentito nominare ma che non hanno la più pallida idea da dove vengano (tipo il neutrino e il bosone di Higgs). Escludendo quelle più note, mi vorrei concentrare sulle altre per provare a far capire di cosa si sta parlando.

Quando dico particelle che in pochi conoscono, mi riferisco a particelle composte da due o tre quark (che sono i mattoni base della materia) dai nomi più esotici possibili: si passa dai mesoni pi greco e K, ai barioni delta, lambda e sigma (una lista abbastanza esaustiva la potete trovare qui). Ovviamente, come avete facilmente intuito, per chiamarle si è passati alle lettere greche, perché se si provava a dare un nome proprio ad ognuna si diventava scemi (e se si provava a dare un nome di persona, come ci insegnano le diatribe sulla nomenclatura degli elementi chimici, non si finiva più di discutere e si lasciava la particella innominata). Però in certe situazioni si è arrivati a situazioni al limite: il mesone J/Psi si chiama così perché due gruppi sperimentali, quello del Linac di Stanford e quello di Brookhaven, scoprirono quasi contemporaneamente la stessa particella e ognuno le diede un nome diverso. Per non fare scontenti nessuno alla particella si sono dati i due nomi insieme. Ovviamente, combinando quark diversi, si ottengono una quantità mostruosa di particelle diverse (il nostro prof. ci disse che ce ne sono circa 200, sinceramente io non le ho contate tutte, ma sono sicuramente parecchie) e ovviamente ad ognuna di queste è stato dato un nome diverso (per non avere problemi con la proliferazione di nomi i cosiddetti stati eccitati hanno il nome della particella dello stato fondamentale con un bel asterisco sopra).

Le particelle di cui tutti sanno il nome ma nessuno ha la più pallida idea da dove vengano si riducono essenzialmente a due: il neutrino e il bosone di Higgs. Il primo, ormai salito alla ribalta per essere più veloce della luce, è in realtà una particella che è stata prima ipotizzata perché i conti non tornavano: nel decadimento del neutrone libero mancava dell'energia e, siccome questa non scompare nel nulla, si ipotizzò che questa venisse portata via da una particella immaginaria, quella che adesso conosciamo come neutrino (prima la chiamarono neutrone, ma poi si scoprì quello che adesso è il neutrone e chiamarono lui neutrone, quindi c'è stato un po' di casino). Il secondo invece per molti è un mistero: è stato chiamato particella di Dio, ma è ovviamente un po' esagerato; è semplicemente la particella che forse (ma siccome nessuno l'ha mai visto non si può dire altro) dà la massa a tutte le altre particelle e anche a noi. Questo è spiegabile come una rottura spontanea di simmetria di un campo, detto campo di Higgs. Insomma è un casino totale che non è spiegabile in poche righe, ed è per questo che il povero bosone di Higgs è stato caricato di queste pesanti responsabilità.

Il fatto sorprendente però è che il sottobosco particellare non finisce qui: ai fisici piacciono così tanto le particelle che le mettono anche quando non ci sono. Se c'è un campo che si può quantizzare (ovvero che si può dividere in quantità discrete) ci si mette una "finta" particella, detta quasi-particella che svolge i compiti di una particella vera. Di quasi particelle ce ne sono di tantissimi tipi: gli eccitoni, i magnoni, i plasmoni, i polaritoni e tantissime altre. Per non essere da meno, ovviamente non mancano anche le particelle ipotetiche e mai viste da nessuno: l'assione, il gravitone, il neutralino, i vari sfermioni (tra come non citare lo squark), il mitico qualunquone (in inglese anyon) e tante altre. Insomma un gran casino.

Quello che si può capire in questa trafila infinita di nomi è una cosa evidente: sembra che i fisici non abbiano niente altro da fare tutto il giorno che dare nomi assurdi un po' a tutto quello che scoprono o anche solo ipotizzano. Ma alla fine è anche giusto così.

sabato 26 novembre 2011

Proposte concrete

Quando arrivi a un certo punto della tua vita dove non capisci quello che ti spiegano la soluzione è una sola: prendere un bambino in età prescolastica (dai 3 ai  5 anni), metterlo di fianco a te durante le lezioni, fargli ascoltare quello che stanno spiegando e poi farti ripetere tutto, per il semplice fatto che non avendo preconcetti e "costruzioni" mentali proprie, riesce a cogliere degli aspetti che a volte non si possono capire nonostante te li possano ripetere un'infinità di volte. Spero solo che non venga accusato di sfruttamento minorile, ma sinceramente in preda alla disperazione non mi è venuto in mente altro.

mercoledì 23 novembre 2011

Le biciclette elettriche

Di solito per andare in università uso una bella bicicletta (di quelle vecchie e un po' scassate, così teoricamente nessuno vorrebbe fregarla) e ogni tanto mi capita di essere superato sulla pista ciclabile da un signore (o più spesso da una signora) che va su una bicicletta elettrica. Questa è una cosa che non sopporto, perché io faccio fatica e brucio energia per andare avanti mentre il signore che mi supera a velocità doppia o tripla rispetto alla mia fa lo splendido e lo spavaldo con la sua bicicletta "a pedala assistita" (che poi non ho mai visto nessuno pedalare su quelle biciclette, ma questo è un dettaglio secondario) senza fare il minimo sforzo. Tra le altre cose la mia bici non ha i rapporti perciò non riesco neanche a cambiare un po' il ritmo per stargli vicino e far capire che non deve fare tanto lo splendido.

Oggi invece è successo l'inverosimile. Ho superato una bici elettrica. E non sono stato risuperato. Ok che la signora andava piano e stava aspettando una sua amica che era poco più indietro rispetto a lei, ma l'ho superata. Ovviamente ho festeggiato solo dentro di me per non risultare ridicolo, ma questa è una piccola soddisfazione che ripaga gli anni di infiniti sorpassi subiti da parte di questi velocipedi diabolici.

sabato 19 novembre 2011

Nuovo test sui neutrini

Ormai la saga del neutrino superluminale è entrata nel vivo e aggiunge un nuovo capitolo alla storia; ormai appassiona più dello spread, delle crisi di governo e delle vicende economiche mondiali. Giusto l'altro ieri è saltata fuori la notizia che ci sarebbero nuovi test che eliminerebbero una fonte di dubbio importante nella misura della velocità del neutrino: i ricercatori dell'esperimento OPERA hanno ricevuto dal CERN fasci temporalmente più stretti e meno distanziati l'uno dall'altro (in particolare hanno un'ampiezza a metà altezza di 3 nanosecondi e sono distanziati tra loro di circa 524 nanosecondi). Da questi fasci hanno ricavato 20 eventi e l'anticipo del tempo di volo dei neutrini è consistente con quello misurato nell'esperimento con la vecchia distribuzione dei fasci. Maggiori dettagli sono presenti nella sezione 9 della pubblicazione del gruppo di OPERA.

In pratica, secondo il gruppo dell'esperimento, si è eliminata una possibile fonte di incertezza (una parte della comunità scientifica affermava che potevano esserci problemi con la distribuzione temporale dei fasci, soprattutto nell'ultima estrazione dell'ultima dei protoni), però non c'è alcuna conferma definitiva perché questa potrà venire solo con gli esperimenti MINOS del Fermilab e T2K in Giappone. Quindi bisogna mettersi un po' l'animo in pace: sentiremo ancora parlare dei neutrini, sentiremo ancora di conferme sensazionali o di smentite clamorose sull'evento senza pensare un attimo che sarebbe solo il caso di aspettare un po', perché quando si tratta di esperimenti di questa portata non è che la conferma arrivi nel giro di due giorni. Infatti è già stato detto che gli altri due esperimenti non daranno conferme prima del 2013. Quindi ne deve ancora passare di acqua sotto i ponti per avere le idee più chiare.

lunedì 14 novembre 2011

Servizio antibufala: quattro cose che il cellulare potrebbe fare

Oggi mi è stata mandata una mail con un appello che riporto integralmente per completezza.
4 COSE CHE (FORSE NON LO SAPEVI) IL CELLULARE POTREBBE FARE
Ci sono alcune cose che possono essere fatte in caso di gravi emergenze. Il cellulare può effettivamente essere un salvavita o un utile strumento per la sopravvivenza. Controlla le cose che puoi fare.


PRIMO - Emergenza


Il numero di emergenza per il cellulare è il 112 in tutto il mondo. Se
ti trovi fuori dalla zona di copertura della rete mobile e c'è un'emergenza, componi il 112 e il cellulare cercherà qualsiasi rete esistente per stabilire il numero di emergenza per te; è interessante sapere che questo numero 112 può essere chiamato anche se la tastiera è bloccata. Provalo.


SECONDO - Hai chiuso le chiavi in macchina?


La tua auto ha l'apertura/chiusura con telecomando? Questa funzionalità
può risultare utile un giorno. Una buona ragione per avere un telefono cellulare: se chiudi le chiavi in auto e quelle di ricambio sono a casa, chiama qualcuno a casa sul cellulare dal tuo cellulare. Tenendo il tuo cellulare a circa 30 cm. dalla portiera, dì alla persona a casa di premere il pulsante di sblocco, tenendolo vicino al suo cellulare. La tua auto si aprirà. Così si evita che qualcuno debba portarti le chiavi. La distanza è
ininfluente. Potresti essere a centinaia di km. E se è possibile raggiungere qualcuno che ha l'altro telecomando per la tua auto, è possibile sbloccare le porte (o il baule).
N.d.r.: funziona benissimo! Lo abbiamo provato e abbiamo aperto l'auto
con un cellulare!


TERZO - Riserva nascosta della batteria


Immagina che la batteria del telefono sia molto bassa. Per attivare,
premere i tasti *3370# Il cellulare ripartirà con questa riserva e il display visualizzerà un
aumento del 50% in batteria. Questa riserva sarà ripristinata alla prossima ricarica del tuo cellulare.


QUARTO - Come disattivare un telefono cellulare RUBATO?


Per controllare il numero di serie (Imei) del tuo cellulare, digita i
caratteri *#06# Un codice di 15 cifre apparirà sullo schermo. Questo numero è solo del
tuo portatile. Annotalo e conservarlo in un luogo sicuro. Quando il telefono venisse rubato, è possibile telefonare al provider della rete e dare questo codice. Saranno quindi in grado di bloccare il tuo telefono e quindi, anche se il ladro cambia la scheda SIM, il telefono sarà totalmente inutile. Probabilmente non recupererai il tuo telefono, ma almeno si sa che chi ha rubato non può né usarlo né venderlo. Se tutti lo faranno, non ci sarà motivo di rubare telefoni cellulari.


ATM - inversione numero PIN (buono a sapersi!)


Se dovessi mai essere costretto da un rapinatore a ritirare soldi da un
bancomat, è possibile avvisare la polizia inserendo il PIN# in senso inverso. Per esempio, se il tuo numero di pin è 1234, dovresti digitare 4321. Il sistema ATM riconosce che il codice PIN è stato invertito rispetto alla carta bancomat inserita nella postazione ATM. La macchina ti darà il denaro richiesto, ma la polizia - all'insaputa del ladro - sarà mandata immediatamente alla postazione ATM. Questa informazione è stata recentemente trasmessa su CTV da Crime Stoppers, tuttavia è raramente usata
perché la gente semplicemente non la conosce.
Si prega di divulgare a tutti questo avvertimento.

Per i primi 4 punti rimando a questo post di Paolo Attivissimo che spiega bene quali sono veri e quali sono falsi. Riassumendo brevemente: il primo punto è vero in parte, nel senso che il 112 è il numero di emergenza solo per l'Europa, nel resto del mondo no (un esempio scemo sono gli USA dove il numero di emergenza è il 911). Il secondo è certamente una bufala, non si possono mandare impulsi elettromagnetici (quelli del telecomando) in un apparecchio che può trasmettere segnali acustici (un telefono). Il terzo è falso, nel senso che non esiste nessuna riserva della batteria e quindi non si attiva nulla se si digita quel codice, mentre il quarto è vero (e in questo caso si può dire provare per credere).

Il quinto punto merita una trattazione a parte: è scritto in un italiano pessimo e puzza lontano un miglio di bufala. Quello che posso dire è che il programma Crime Stoppers della CTV esiste (ecco il link, se qualcuno si vuole sbattare a cercare la puntata citata) e che ho trovato quello che sembra essere l'appello originale in cui la data di pubblicazione è il 1º aprile 2010. Questo dovrebbe far capire che si tratta di un bel pesce d'aprile inventato ad hoc, anche perché da quello che so io se sbagli 3 volte il PIN non viene chiamata la polizia, ma saluti definitivamente la carta (correggetemi se sbaglio).

Quindi io rivolgo un appello a voi: NON divulgate questo appello perché rischiate di dare informazioni errate e di confondere le idee ai vostri familiari e ai vostri amici.

domenica 13 novembre 2011

Si è dimesso. E ora?

Si è dimesso. Per la prima volta in 17 anni il nostro giovane premier fa un passo indietro. Ma adesso arriva il difficile: cosa succederà? Perché, dato per scontato che Mario Monti riceverà l'incarico per formare il nuovo governo, non è detto che questo avrà vita facile: La Lega ha già detto che farà opposizione (scegliendo una linea coerente con quello che hanno sempre detto, ma politicamente sbagliata a mio avviso), mentre il Pdl sembra un ricettacolo di posizioni diverse che sono state conciliate solo con una serie di ricatti al limite dell'assurdo, come la non candidatura di Monti alla prossime elezioni (e che è hanno paura che li superi in popolarità?), che il prossimo governo deve essere a tempo e deve avere come programma politico dal punto di vista economico solo la lettera d'intenti dalla BCE. Così facendo il governo parte già parecchio indebolito perché in politica non ci sono scadenze (infatti questo governo deve durare secondo la maggioranza che ci sarà, non è che dopo 4 mesi scade e bisogna andare per forza a elezioni) e, soprattutto, se non fai parte del governo non puoi dettare la linea politica: poi presentare tutti gli emendamenti in parlamento, ma lascia fare al governo il tuo lavoro.

Sorprendentemente il PD si è mostrato subito unito e compatto (cosa più unica che rara) ed è riuscito anche a convincere Di Pietro a sostenere il governo, bisogna vedere se questa linea unica durerà a lungo oppure si spaccheranno come al solito. Il Terzo Polo lo sosterrà, vedremo come si comporteranno in futuro.

Comunque bisogna mettere le mani avanti: se Monti avrà mani libere, prenderà decisioni impopolari e durissime, quelle dovevano prendere tutti i governi precedenti. La preoccupazione è tanta, però questo governo denota già una novità importante: la sconfitta della politica italiana, perché non è riuscita a fare niente in tutti questi anni per risolvere i problemi dell'Italia.

Vedremo se i tecnici che prenderanno il posto dei politici riusciranno a risollevare le sorti italiane. Non sono molto ottimista a riguardo. Però la speranza è l'ultima a morire.

sabato 12 novembre 2011

Unità di misura bizzarre

Una delle prime cose che insegnano in un qualunque corso di Laurea in fisica è fare i calcoli dimensionali e a conoscere le unità di misura più importanti, perché i numeri sono importanti, ma senza un'unità di misura che ti dica a cosa corrispondono, non servono proprio a niente. Giustamente ci sono state insegnate le unità di misura fondamentali del Sistema internazionale e, nel corso degli anni, anche quelle che non fanno formalmente parte del SI ma che vengono comunque accettate per una serie di motivi.

Come potete vedere è possibile con solo queste unità di misure coprire tutte le esigenze possibili e immaginabili, dal calcolo della luminanza a quello dell'energia molare fino all'attività catalitica, quindi non è necessario in linea teorica utilizzare altre unità di misura. Invece l'essere umano, che ama particolarmente complicarsi la vita, continua ad usare le unità più astruse per far confondere le idee agli altri.

In questo caso non sto parlando dei paesi dove si usano unità diverse dal SI (come Regno Unito e Stati Uniti), ma proprio di unità di misure astruse usate in ambito scientifico e che, se uno non ha mai visto prima, rimane spiazzato. Grazie a un libricino che ho comprato al primo anno di corso (SI, MKSA, CGS & Co. Dizionario e manuale delle unità di misura di Michelangelo Fazio) si trovano cose assurde: tipo esiste il kayser (che non è Guglielmo II anche perché è scritto in modo diverso) per misurare il numero d'onda, in Germania aveva proposto di cambiare l'unità di misura della velocità dai metri al secondo ai benz, mentre in Italia si è tentano invano di usare come unità della massa il bes (prima per indicare il grammo, poi siccome la proposta è stata rifiutata hanno provato a usarla per il kilogrammo, ma non è stata accettata lo stesso). Esisteva il blink per indicare il tempo (pari a 10-5 giorni, cioè 0,864 secondi) e si è provato invano a cambiare il nome del grammo in brieze (si vede che stava sulle scatole il grammo, tutti volevano cambiargli il nome). Infine va ricordato il gal (indovinate in onore a chi?) che è l'unità di misura cgs per l'accelerazione.

Ce ne sarebbero ancora tantissime, ma credo che queste bastino per rendere le idee un po' più chiare. Perché ce ne sono così tante? Mi viene da pensare che l'uomo, alla fin fine, è un gran sadico e gode nel complicarsi la vita.

giovedì 10 novembre 2011

11/11/11

Domani è l'11/11/11 e ho la strana impressione che, vista l'incredibile combinazione della data, succederanno cose terribili: si scateneranno un sacco di terremoti, persone importanti moriranno, si celebreranno dei matrimoni e parecchi genitori saranno contenti per vedere l'arrivo di un nuovo pargoletto. Della serie, ti piace vincere facile? Evidentemente sì. Ma credo di non essere l'unico...

mercoledì 9 novembre 2011

Il giorno che ha cambiato (forse) l'Italia

Non c'è bisogno di dire che martedì 8 novembre 2011 verrà ricordato a lungo: il nostro giovane premier Silvio Berlusconi ha deciso, dopo il voto sul rendiconto generale dello stato, di varare il maxi-emendamento sulla legge di stabilità per poi dimettersi e il leggendario Luciano Moggi, passato dalle stelle alle stalle, è stato giustamente condannato per lo scandalo che ha colpito il calcio italiano nel 2006. Che sia la volta buona che l'Italia sia diventato un paese quasi normale (ovviamente quasi, perché quando si parla dell'Italia la normalità non è mai di casa)?


Il caro giovane premier è rimasto ancorato al suo posto nonostante un anno di passione e di difficoltà a governare a causa di problemi vari, non poteva capirlo prima che andava a finire così? Perché era lui che nel 2007 affermava che Prodi non poteva governare con numeri risicati in Parlamento, mentre lui nella stessa condizione ha tirato a campare. Insomma un minimo di coerenza sarebbe stata necessaria, ma conoscendo il personaggio non si poteva aspettare altro. Per fortuna che ha cambiato idea, però adesso arriva il difficile: che si fa? È una bella domanda, ma forse alla fine si sceglierà la via più scellerata, ovvero andare subito ad elezioni, che sarebbe un suicidio perché ci metterebbe alla mercé della speculazione internazionale. Se ad alcuni va bene, cavoli loro, a me sinceramente no.


L'altro caso eclatante del giorno è stata la condanna di Luciano Moggi: si è beccato 5 anni e 4 mesi (che saranno indultati quindi diventeranno 2 anni e 4 mesi) per associazione a delinquere. Come direbbe qualcuno, mica noccioline. Insomma era tutto organizzato e, lo dico da juventino, non posso che disprezzare quest'uomo: con una squadra così forte c'era bisogno di fare tutto sto casino? Si vinceva lo stesso, senza tutti questi aiuti. E sinceramente la scusa del ci sono altre intercettazioni dove si può sentire che anche le altre squadre rubano non regge. Perché se sei un ladro e dici che anche gli altri lo sono, non vuol dire che tu sia innocente: un ladro più un ladro fa due ladri, non zero. Il caro Luciano doveva denunciare subito queste cose (e se ci sono delle rilevanze penali si sarebbe aperta un'indagine a riguardo), non gridare sono innocente perché il sistema era tutto così. Mi ricorda un po' la situazione di Tangentopoli, dove tutti si proclamavano innocenti perché era il sistema che era così.


Insomma, ieri può essere stato un giorno importante per la nostra italica nazione. Spero solo che qualcosa cambi (perché sono sempre stato ottimista in tutta la mia vita), ma usando la testa mi vien da pensare che non cambierà niente e che questi due eventi saranno solo le eccezioni che confermano le regole.

lunedì 7 novembre 2011

Pippe mentali

Ho iniziato da poco l'ultimo periodo di lezioni della mia vita e mi sembra ormai che siamo arrivati a un livello di concetti teorici che sfiora l'iperuranio di platoniana memoria. Ci stiamo deliziando con la teoria quantistica dei campi e l'astrazione è talmente alta che le leggi di conservazione più semplici (come quella dell'energia) diventano un astruso calcolo complicato basato sulle simmetrie della densità di lagrangiana (che, detta così, vuol dire tutto e vuol dire niente allo stesso tempo). Probabilmente se spiegassero queste cose a un bimbo di 5 anni ne capirebbe molto più di me e probabilmente non mi servirà mai nella vita perché farò altro, però vuoi mettere sapere cos'è un diagramma di Feynman e come si ricava piuttosto che qualcosa di utile come costruire un mobiletto dell'Ikea? Però alla fine è bello scoprire cose nuove anche se all'atto pratico non serviranno a niente.

giovedì 3 novembre 2011

Profeta cercasi

Pare che Harold Camping, quello che ha sbagliato per ben 3 volte la profezia sulla fine del mondo, si sia dimesso da predicatore radiofonico e che abbia ritrattato alcune dichiarazioni fatte in precedenza. Questa è sicuramente una bella notizia perché forse la smetterà di spaventare alcuni con inutili profezie; il problema però, leggendo l'ultima parte dell'articolo, è che c'era della gente così convinta che il mondo sarebbe finito da donare i propri averi a questo signore. Mi dico, ma come si fa a essere così scemi? Come si fa a credere anche solo per un minuto a uno che profetizza la fine del mondo prendendo numeri sacri della Bibbia e moltiplicandoli tra loro?

Spero che dopo queste batoste psicologiche e dopo aver perso gran parte delle cose che avevano, queste persone capiscano di aver fatto una grossa stupidata e che non devono più seguire certe persone. Ma credo che la loro fede cieca nel credere a certi santoni sarà più forte rispetto al seguire il buon senso che ognuno di noi dovrebbe sempre avere a portata di mano. Così va a finire che i furbi continueranno a guadagnare ancora un sacco di soldi, mentre quelli che li seguono non capiranno che stanno letteralmente perdendo la loro esistenza dietro gente senza scrupoli e che non li vuole salvare, ma soltanto fregare.

martedì 1 novembre 2011

Perdere calorie

Mentre ero in macchina con la radio accesa, arriva una pubblicità di una nuova danza (di cui sinceramente non mi ricordo il nome) che ti fa perdere fino a mille calorie. Sì, proprio così, nella pubblicità viene detto che fa perdere calorie, mica che le brucia o le consuma, ma che le fa perdere. Ora mi chiedo, ma questi che hanno fatto lo spot pubblicitario sanno almeno cos'è una caloria? Ovvero che è un'unità di misura dell'energia e non della massa? Perché, da quello che ne so io, al massimo si possono perdere chili, perdere delle taglie dei pantaloni, perdere un portafoglio, perdere un amico o perdere un treno, mentre mi sfugge quale sia il concetto alla base della perdita delle calorie. Va beh, sarà forse che le materie scientifiche non vengono insegnate proprio bene se si sentono queste cose.